Se dovessimo dare una risposta generica alla domanda quando utilizzare packaging compostabile, la risposta sarebbe: sempre. Fortunatamente il mercato si sta evolvendo verso questa soluzione, andando a sostituire i vecchi packaging con quelli compostabili. Approfondiamo un attimo di che cosa si tratta esattamente.
La differenza tra il biodegradabile e il compostabile
Oggi esistono i packaging biodegradabili e compostabili: non sono la stessa cosa. Il materiale biodegradabile si può scindere in elementi più semplici quali acqua, anidride carbonica ed elementi di tipo molecolare.
Il packaging compostabile è invece composto da un compost. Il compost è il risultato della lavorazione di sostanze organiche che vengono decomposte biologicamente creando quindi una sostanza dalla cui base si può partire per creare dei nuovi oggetti, fra cui packaging stessi.
Il packaging compostabile va inserito nei rifiuti umidi perché ha una base organica. È di facile riciclaggio proprio perché la materia prima è già esistente. Il vantaggio di questa tipologia di packaging è il fatto che non sono inquinanti e che sono riciclabili al 100%.
Una risposta positiva da aziende e consumatori
Il compostabile si sta diffondendo nel mercato, perché le nuove normative europee e mondiali sono rivolte alla salvaguardia dell’ambiente e stanno chiedendo una maggiore sensibilizzazione alle grandi aziende. Lo stanno chiedendo anche ai consumatori in prima persona.
I primi a utilizzare questa tipologia di packaging compostabili sono state le aziende alimentari e quelle cosmetiche, il quadro però si sta allargando. L’utilizzo di un packaging compostabile in ambito alimentare è anche più salutare per il consumatore finale, in quanto il cibo inserito dentro non ha delle contaminazioni con la plastica o altre sostanze tossiche.
Infatti ricordiamo che alcune tipologie di biodegradabile derivano comunque dal petrolio.
Come agire singolarmente optando per i packaging compostabili
A livello personale che cosa possiamo fare? Possiamo decidere di acquistare dei prodotti che siano contenuti in questi packaging compostabili, invece che in quelli biodegradabili o ancora peggio in quelli di plastica dove, oltre a esserci una forte contaminazione, c’è anche un impatto inquinante sull’ambiente.
Possiamo quindi con le nostre scelte singole influenzare l’intero mercato. In aggiunta possiamo fare dei piccoli gesti noi stessi, scegliendo per esempio per i regali di Natale gli oggetti che abbiano già questi packaging e realizzando le nostre confezioni regalo con la stessa tipologia d’imballo.
La carta riciclabile al 100% rientra nella tipologia packaging compostabile ed è una scelta quindi consapevole sul nostro impatto sull’ambiente. Molti di questi pacchetti, anche di tipo natalizio, ma anche per altre occasioni, possono essere personalizzabili tanto quanto una carta normale. Saranno quindi piacevoli a livello estetico e in più avranno un’utilità a livello ambientale. Non male vero?
Portiamo il compostabile tra le stoviglie
Le scelte possono entrare anche nell’ambito della tavola stessa, laddove volessimo utilizzare dei piattini di carta, dei tovaglioli di carta o bicchierini e posate di carta. Potremmo optare per dei prodotti compostabili che, anche se non hanno un impatto zero sull’ambiente, hanno un impatto molto minore anche del biodegradabile stesso.
Le scelte per aiutare l’ambiente a non soccombere sotto la negligenza dell’uomo, si possono iniziare a fare dalla singola persona. Quali sono? Sono quelle di optare per differenti tipologie di prodotto rispetto ad altre, influenzando così le vendite e il mercato stesso a partire dal singolo fino ad allargarsi alla massa.
Serve una produzione più consapevole che vada ad affiancare quindi le regole che vengono imposte anche dai governi stessi. Non deve essere vissuto come un obbligo, quanto come una presa coscienza di quello che è necessario fare per rendere migliore l’ambiente che abbiamo intorno a noi e smetterla di sfruttarlo in maniera indiscriminata e distruttiva come è successo finora.