Il tennis un tempo era chiamato pallacorda: si praticava al coperto, la rete era un filo e la palla si colpiva con la mano fasciata dal cuoio. Dal XVI secolo si iniziò ad utilizzare una racchetta al posto della mano e la rete al posto del filo. Ma il tennis vero e proprio nasce a Wimbledon nel 1877, grazie al maggiore Wingfield che lo presenta ufficialmente alla regina Vittoria.
Materiali per costruire un campo da tennis in giardino
La superficie del campo da tennis può essere realizzata in diversi materiali ed è molto importante: da essa infatti dipendono il rimbalzo e la velocità della pallina da tennis.
I materiali più diffusi per questo scopo sono:
- Asfalto
- Terra battuta
- Erba
- Terra rossa
- Materiali sintetici
Ognuno di questi materiali ha costi diversi, differenti tempi di realizzazione e anche specifiche manutenzioni; inoltre consentono tipi di gioco differenti fra loro.
Asfalto e terra battuta
Sull’asfalto la palla si comporta in modo costante e riesce a dare la possibilità ai giocatori di prevedere il gioco degli avversari, poiché la palla non viaggia a velocità molto sostenute; è un materiale economico per un campo da tennis ed è adatto ai principianti. La terra battuta è una superficie che rende la palla molto lenta, ma provoca rimbalzi alti e imprevedibili.
Asfalto e terra battuta sono materiali molto utilizzati per il gioco del tennis, ma è preferibile evitarli in giardino, poiché l’asfalto è esteticamente poco piacevole, mentre la terra battuta risulta molto polverosa.
Erba
Il campo da tennis realizzato con l’erba è poco diffuso poiché richiede molta energia e molta velocità nel gioco: la palla viaggia celere e i rimbalzi sono bassi. L’erba risulta esteticamente piacevole, ma anche difficile da mantenere: inoltre il clima del nostro Paese non consente una adeguata maturazione per la conservazione del tappeto erboso.
Terra rossa
La terra rossa è il materiale ideale per costituire un campo da tennis ad hoc: gradevole alla vista, economica, di realizzazione veloce (circa 30 giorni), richiede però una certa manutenzione.
Il campo in terra rossa si realizza coprendo uno strato di massicciata drenante spesso 20-30 cm in pendenza per lo scolo dell’acqua piovana, con un telo filtrante. Sopra a quest’ultimo viene posto il manto di terra rossa.
Materiali plastici
Le superfici sintetiche possono essere in resina, in gomma o in similerba e sono disponibili ormai da anni. Si tratta di materiali ideali poiché sono antitrauma, quindi molto sicuri, non necessitano di alcuna manutenzione e possono durare anche più di 10 anni. Le resine acriliche sono adatte per qualunque tipo di terreno, realizzate con un sottofondo di misto di cava per 20-30 cm in pendenza. Perché tale sottofondo non si sfaldi è opportuno stendere uno strato di tessuto non tessuto e poi un doppio strato di asfalto molto sottile.
La finitura in resina è realizzata con sostanze additivate contenenti pigmenti resistenti ai raggi Uva del sole e plastificanti. Il campo realizzato in resina non richiede alcuna manutenzione, se sono state eseguite tutte queste operazioni. La gomma è molto elastica e permette quindi di diminuire sforzo e affaticamento muscolare; si tratta del giusto compromesso tra terra rossa e resina.
Il sottofondo per la gomma è composto da un misto di cava di 20-30 cm, pendente al punto giusto, poi da uno strato di tessuto non tessuto e poi da un doppio strato d’asfalto. Il manto di gomma è poi realizzato in granuli miscelati a polimeri, che aderiscono alla superficie mediante l’uso di colle poliuretaniche; infine va applicata una colata di resine poliuretaniche. La finitura finale può avvenire applicando vernici alifatiche o colorate. L’erba sintetica è scarsamente omogenea nel rimbalzo: costituita da teli in fibre di polipropilene, montati su un sottofondo di asfalto binder, è poco utilizzata, anche se il drenaggio è garantito grazie ai microfori presenti nei teli.
Spazio necessario in giardino
Il giardino ideale per la realizzazione di un campo da tennis deve avere dimensioni medio grandi, in quanto il campo per soli due giocatori deve essere rettangolare di 23,78 metri di lunghezza e di 8,23 metri di larghezza; in ogni caso tali dimensioni si possono ridurre in ambito casalingo, ma non di troppo, per non rischiare che i due giocatori si ritrovino appiccicati fra loro con solo la rete in mezzo, senza poter praticare un gioco movimentato.
La rete deve trovarsi a metà del campo, all’altezza di un metro circa dal terreno, con i pali fissati al di fuori.
Siepe perimetrale
Intorno al campo da tennis è bene realizzare una siepe schermante che abbia anche il compito di fermare le palline. Il pittosforo è un genere che comprende 150 specie di piccoli alberi e arbusti, sempreverdi e semirustici, quindi molto resistenti, con foglie verde lucido e fiori primaverili anche profumati; si tratta per questi motivi anche di piante molto decorative.
Il pittosforo è adatto anche a formare siepi di qualunque genere ed è quindi ideale per recintare un campo da tennis, in quanto abbastanza folto da bloccare le palline e schermare la luce del sole, ma comunque non troppo compatto da impedire la circolazione dell’aria. Va messo a dimora verso aprile-maggio, in terreno ben drenato e fertile; per fare in modo che si crei la siepe, le piante vanno sistemate a 50 cm l’una dall’altra.
Durante il primo anno di vita, occorre tagliare i pittosfori agli apici almeno due volte. In seguito nel periodo tra aprile e giugno è sufficiente pareggiare le altezze una volta che le piante siano giunte in piena maturazione. Le specie più ornamentali e quindi anche consigliate per le siepi a bordo campo sono il tobira e il tenuifolium: fiori giallo chiaro profumati all’arancio per il primo, fiori porpora profumati di vaniglia per il secondo.
In alternativa intorno al campo si possono preferire composizioni di ghiaia e sassi, che consentano di trovare subito la pallina, con piante tappezzanti, quali
- nandina nana
- convallaria
- fire power
- phlox
- sedum