“Riciclo tutto, anche la frutta”
Il riciclo è – ormai lo sappiamo – un ottimo modo sia di allenare la propria manualità sia di preservare l’ambiente, evitando di contribuire troppo a ingigantire le già altissime montagne di rifiuti che cospargono il nostro pianeta, e specialmente i nostri mari e le nostre spiagge (un rapporto molto recente rivela che il 48% delle spiagge italiane presenta elevati tassi d’inquinamento). Un comportamento davvero molto etico, se pensiamo che ci sono addirittura isole grandi quanto gli Stati Uniti d’America formatesi con l’accumulo di rifiuti di materiali plastici, ma non solo, nel bel mezzo dell’Oceano.
Sbirciando all’interno del nostro sito, www.faidatecreativo.com, troverete svariati articoli incentrati e volti al riutilizzo di qualsivoglia materiale, per arredare casa o creare per esempio dei vasetti per delle piantine. Perché, del resto, non è solo la manualità a guadagnarne dal riutilizzo dei più disparati oggetti, ma anche la creatività.
E tuttavia in questo scritto non si vuole parlare di riciclo di oggetti inorganici, stavolta puntiamo allo stupore con il riciclo di materiali organici. In particolare la buccia di frutti, come quella del mandarino. Essendo un materiale organico e, quindi, biodegradabile non è per nulla dannoso all’ambiente perché tende a decomporsi in pochissimo tempo, portando anzi benefici all’ambiente circostante.
Però, diciamocelo: quante volte vi sarà capitato di andare al mare – per restare a tema estate – e di trovarvi circondati sul bagnasciuga o anche in acqua da bucce di banana, agrumi o altri rifiuti organici di questo genere. È vero che, come detto, non sono particolarmente dannosi, ma l’inquinamento nella sua forma più lieve significa anche trovare scarti organici a rovinare l’ambiente. E poi, lasciare le bucce dove capita è un vero e proprio atto di inciviltà.
E allora se proprio non sapete dove buttare i resti del vostro mandarino, qualche idea potete trovarla qui. E anzi, sarete decisamente spronati a tenervi bello stretto ciò che resta di questo frutto arancione. Del resto, è risaputo: tutto può essere trasformato e destinato a una nuova vita. Anche qualcosa di così generale poco conto come la buccia di un frutto. Immaginate di poter riarredare casa senza spendere nulla e con un effetto che più ecologico non si può?! I vostri amici e i vostri ospiti sicuramente rimarrebbero colpiti – e che sia in positivo o in negativo non importa, l’importante è suscitare una qualsiasi reazione perché non c’è gusto nel darsi tanto da fare se tutto il nostro lavoro passa letteralmente inosservato.
Continuate nella lettura, perché la procedura e i consigli che vedrete sono qualcosa di totalmente nuovo, anche se avete adottato il metodo riciclo da diverso tempo!
Fabbricare candele con la buccia del mandarino
Il mandarino è uno dei frutti simbolo dell’inverno e durante la stagione più fredda è uno dei cibi maggiormente consumati, con il conseguente accumulo di enormi quantità di bucce, scarti che possono avere molteplici utilizzi prima di essere gettati in spazzatura.
No, questa volta non si tratta dei profumatori dell’ambiente, che pure sono un modo assolutamente semplice ed ecologico per sfruttare il gradevole e intenso profumo questo agrume. No, questa volta si tratta di fabbricare piccole candele, di quelle di piccole dimensioni che si utilizzano non tanto per illuminare quanto per decorare la casa.
Come realizzare il progetto
Tutto quello che vi serve sono le bucce del mandarino, che però dovrete aprire con attenzione, formando cioè due calotte quasi intonse, in modo che ognuna di esse possa essere decorata a piacimento. Forse il lavoro è, in questa fase, un po’ certosino, ma dopo che avrete visto il risultato sarete ripagati di ogni sforzo.
Prestate attenzione in questa fase del lavoro; ogni volta che sbucciate un mandarino per metterne da parte la buccia per il progetto, ricordate di non fare movimenti troppo bruschi ma di procedere lentamente per non rompere la calotta che vi servirà per la candela.
Quando avrete ottenuto le due parti del mandarino e le avrete intagliate a piacimento con un taglierino, con particolare attenzione alla parte superiore che deve restare rigorosamente aperta per non far spegnere il fuoco, procuratevi una candelina bassa e piatta, create una composizione con le parti del mandarino che avete tenuto da parte, chiudendola a calotta, e il gioco è fatto!
Avrete ottenuto così un porta candele alternativo, originale ed ecologico, perfetto per arredare la casa con uno dei frutti che maggiormente rappresenta lo spirito e i profumi dell’inverno. La buccia del mandarino inoltre, a contatto con il calore tende a intensificare il suo gradevole aroma fruttato, con il risultato che le vostre candele saranno non solo belle da vedere, ma anche profumatissime. E se proprio il mandarino non vi piace, potete utilizzare in alternativa l’arancia.
Mai così bio
Le candele sono già fatte con un materiale naturale, prodotto dalle operaie per eccellenza che sono le api: si tratta della cera. Tuttavia quello che arriva sugli scaffali è un materiale lavorato e quando si cerca qualcosa di più elaborato e dal design ricercato, o dai profumi intensi e diversi, il prezzo lievita e non poco.
Con la metodologia di riutilizzo della buccia di mandarino per farne delle candele, invece, avrete comunque un effetto nuovo e mai visto – quanti vostri amici hanno delle candele di questo genere in casa? – comunque profumato, ma dal costo molto basso se non nullo che corrisponde a quello del prezzo dei mandarini che comprate e che comunque, anche se ne comprate in quantità molto alte (cosa altamente sconsigliata, perché noi diamo gli sprechi) spenderete comunque molto di meno che comprare una di quelle pregiate candele.
E se il vostro obiettivo è risparmiare per altre spese, per dei viaggi, o semplicemente per la sicurezza di avere qualcosa da parte la scelta di riciclare la buccia dei mandarino è la più azzeccata. Il consiglio è, quindi, come già affermato: ogni volta che vi gustate un mandarino, invece di buttare via la buccia conservatela da parte, in frigo perché non si decomponga subito, cosicché in poco tempo ne avrete abbastanza per cominciare a lavorare.
Naturalmente, quante più candele avrete intenzione di fare, tante più bucce di mandarino vi serviranno, per cui cercate di capire bene le vostre necessità al fine di non ritrovarvi con buccia troppo vecchia o stare male per aver mangiato troppi mandarini (anche quelli, come tutto, non sono sani se se ne ingeriscono troppe porzioni!).
Ad ogni modo, il discorso delle candele può valere per altri tipi di buccia anche se, forse, quelle d’agrume sono predilette visto il loro caratteristico spessore. Perché non provate a creare candele con involucri biologici non solo dei mandarini, ma anche di arance e pompelmi? Il risultato potrebbe essere molto bello e la metodologia del lavoro non cambia visto che i materiali sono pressoché identici.
E come al solito, se conoscete altri metodi di riciclo anche per rifiuti organici non esitate a condividerli nei commenti, per aumentare ed ingrandire la community ed avere sempre più idee di riciclaggio!