Sono molti gli artisti che, attraverso il fai da te e il riutilizzo di oggetti della più svariata natura, sono in grado di creare opere davvero entusiasmanti; un esempio di questi originalissimi lavori sono i gioielli creati da Kathleen Nowak Tucci, un’artista americana che ha realizzato questi capolavori riciclando le capsule del caffè.
Un segno distintivo
Le donne lo sanno bene, e nel tempo lo hanno insegnato anche agli uomini: non esiste outfit curato, senza i gioielli. Questi accessori esistono da tempi antichissimi, donne di tutte le epoche a partire addirittura da quelle preistoriche lavoravano con la resina, con l’ambra e man mano che passava il tempo con i metalli per fabbricare collane, girocolli, bracciali e braccialetti da sfoggiare a banchetti, simposi, rinfreschi e feste, gareggiando a chi ha il look migliore.
Non c’è scusa che tenga: il gioiello è un segno distintivo. In passato lo era per le dame dell’alta società, che a volte – come nel caso delle bellissime donne egizie, greche o romane – erano letteralmente ricoperte d’oro e altri gioielli preziosi, sfoggianti in giro per la città, alle feste e che erano ben distinguibili dalle donne dei ceti più bassi, quelli poveri che non potevano permettersi nulla se non qualcosa di rudimentale in legno fabbricato in casa.
Ma anche con la fine della predominanza aristocratica e quindi della netta distinzione tra le diverse classi sociali, i gioielli sono rimasti un qualcosa che distingue dagli altri, un segno del proprio stile, del proprio portamento. Anche gli uomini del passato indossavano i gioielli: molto spesso erano dei bracciali, e soprattutto anelli e orecchini – anche in questo caso è impossibile non citare la magnificenza dello stile egizio, giunto fino a noi grazie alle varie pitture. In tempi più recenti, almeno da quando è stato inventato, è l’orologio l’accessorio da uomo per eccellenza: prima era quello da taschino, oggi quello da polso, e se ne trovano in tutti gli stili. Tuttavia la moda ha preso una direzione volta a parificare i sessi, per cui esistono ciondoli, bracciali, orecchini anche per uomini sempre più elaborati, lontani dalla solita noia che per lungo tempo ha caratterizzato i gioielli da uomo.
Naturalmente, anche in un mondo privo – almeno teoricamente – dei muri tra i diversi ceti sociali come il nostro, quel mondo che favorisce l’ascesa economica e sociale di chiunque, e che premia l’individuo; anche in un mondo come questo gli accessori sono un simbolo non solo del proprio stile, ma anche segno evidente di chi ha più soldi di altri. Se la classe media può ogni tanto può fare uno strappo alla regola comprando gioielli in oro bianco, in oro, in argento (questi ultimi hanno in molti casi prezzi molto contenuti) o in piccoli gioielli Swarowsky, l’alta borghesia è quella che sfoggia grandi anelli, grande collane d’oro o in alcuni casi addirittura di diamante.
Del resto, cambiano le società ma non le persone: e forse chi è più ricco tenderà sempre a volersi distinguere dagli altri, perché alla fine i tempi dell’aristocrazia non sono poi così lontani. E se pensiamo il fascino che hanno le case reali esistenti in quest’ultimo periodo, viene da sé che forte sia il desiderio di auto-elevarsi a rango nobile.
Nuove direzioni
Ma la moda è sempre attenta alle tendenze che si diffondono tra le persone, a cosa l’individuo cerca, che cosa segue di più, e in qualche modo potremmo dire che le rende ufficiali. Allora gli ecologisti, coloro che sono da tempo attenti alla situazione del pianeta possono tranquillamente ritenersi soddisfatti, perché negli ultimi anni il mondo del fashion ha capito questa tendenza, portando nuove e originali (talvolta troppo) proposte in materiali ecosostenibili, riciclati, 100% naturali.
Ed è addirittura arrivata a “nobilitare” il mondo del fai da te. Diciamo che l’utilizzare prodotti destinati al cestino è sempre stato visto come qualcosa da fare con i bambini o anche con un certo snobismo dai cultori del gusto, alcuni dei quali non hanno nascosto espressioni quasi disgustate all’idea di avere in casa o di indossare qualcosa di “rifatto” da non esperti, a mano, con qualcosa che prima si utilizzava in altri ambiti.
Fortunatamente i tempi cambiano, e sembra che molte persone stiano prendendo coscienza del valore del fai da te. Potremmo quasi vederlo come un ritorno al passato, una consapevolezza degli errori del consumismo eccessivo che per molti anni ci ha quasi “imposto” di buttare ogni cosa per comprarne di nuove. E invece prima di questa società dannosa e inquinante, le persone anche quelle di classi nobiliari o mercantili tendevano a riutilizzare le cose, cercando di non sprecarle (visto che non ce n’erano tante).
Gli amanti del fai da te conoscono bene le grandi potenzialità di tutti quegli oggetti che apparentemente non hanno altro scopo se non quello per cui sono stati creati ma che, attraverso la creatività e la manualità, si possono trasformare in vere e proprie opere d’arte. Riciclare oggetti vecchi o inutilizzati, piuttosto che materiali di scarto che tutti noi abbiamo in casa significa contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente, alleggerendo il sistema di smaltimento dei rifiuti, con il conseguente risparmio di energia e di risorse pubbliche.
Il riutilizzo fa parte di quella serie di atteggiamenti ecologici di cui la nostra società non può più fare a meno; così come la raccolta differenziata, fatta con intelligenza e serietà, anche il riciclo è uno strumento molto utile all’ambiente e tutti noi dovremmo prenderlo in seria considerazione prima di decidere di gettare via oggetti e materiali di scarto che, attraverso il fai da te, possono essere trasformati in altrettanti oggetti utili, nonché decorativi.
Le immagini che vedete sono un esempio di riciclo creativo, sono il risultato di un fare ecologico da cui sono scaturite opere d’arte che non hanno nulla da invidiare a quelle create ex novo, utilizzando materie prime vergini. L’idea di base dell’artista americana, così come le idee da cui qualsiasi appassionato di riciclo parte per realizzare le sue opere, è quella di creare oggetti belli e funzionali riutilizzandone altri che in caso contrario sarebbe rifiniti nella spazzatura.
Kathleen Nowak Tucci ha progettato fantastici accessori moda riutilizzando camere d’aria di bici e motociclette e capsule di caffè Nespresso; le sue opere, che hanno partecipato alla Fashion Market Week di New York, sono sbarcate in alcune delle più esclusive boutique e gallerie d’arte degli Stati Uniti e dell’Europa. Nel 2011 alla mostra dell’artigianato dello Smithsonian, cui hanno partecipato 1300 artisti, la Tucci è stata selezionata inseme ad altri 120 creativi e le sue opere hanno ottenuto un attenzione tale che l’artista è stata successivamente invitata a partecipare all’evento Craft2Wear 2011 e 2012 . Soltanto 40 tra tutti gli artisti che hanno partecipato alla mostra dello Smithsonian sono stati selezionati per l’esclusivo spettacolo Craft2Wear.
I gioielli realizzati da Kathleen Nowak Tucci sono un esempio di stile ed originalità e mostrano, al contempo, la grande potenzialità del riciclo unito a creatività ed ingegno.
Se anche voi desiderate creare oggetti nuovi ed originali affidando le vostre doti alla pratica del riutilizzo, potrete prendere spunto dalle immagini che vedete per realizzare la vostra personale collezione di accessori moda.
Le capsule del caffè, nello specifico quelle della Nespresso utilizzate dall’artista statunitense, sono oggetti molto versatili, colorati e semplici da lavorare; i gioielli creati riciclando tali capsule sono esteticamente suggestivi, unici e davvero accattivanti.