Dalla preistoria ai giorni nostri, la pittura è un’arte senza tempo. Considerata da molti per antonomasia essenza dell’Arte stessa, la pittura rappresenta un’ottima valvola di sfogo per la propria personalità, la creatività, un mezzo per sviluppare e sperimentare la nostra “rivoluzione cromatica”.
Storia breve della pittura
I primi esempi di pittura nella storia li ritroviamo addirittura nella preistoria. Si tratta di arte rupestre, scene di caccia, rinvenute nelle celebri grotte di Lascaux del 15000 a.C.
Il colore di queste figure era ottenuto in seguito all’impasto del carbone (per il colore nero) e della terra (per colori come rosso o ocra). Tali colori riempivano immagini filiformi per quanto riguarda gli uomini, e piuttosto abbondanti per quanto riguarda gli animali, in un senso mistico e propiziatorio.
La pittura subisce poi evoluzioni con l’arte egiziana, cretese, etrusca. Nelle ultime due sono le linee che mutano, acquisendo maggiore dinamicità e naturalezza (frequenti affreschi di danze, rituali e Tauromachia). Nella prima, invece, la pittura funge da supporto per bassorilievi e geroglifici per tombe o celebrazioni della figura del faraone. I colori più utilizzati sono il blu (macinazione del turchese), un colore estremamente raro e pregiato all’epoca, il cosiddetto “blu egiziano”, che in Italia si diffuse con Giotto nel XIII secolo.
I greci utilizzavano la pittura nei vasi di ceramica e nelle imitazioni dei quadri di epoca romana. In quest’ultimo periodo l’arte subisce una rapida ascesa sotto diverse forme, “istituzionalizzandosi” nel Cinquecento con il Manierismo attraverso le accademie.
Diverse correnti artistiche attraverseranno i secoli, colorando ogni aspetto della quotidianità, si passa da scene rupestri, a divinità, da paesaggi, alle scene mitologiche del Neoclassicismo, dagli schizzi di colore dell’impressionismo nelle scene di vita quotidiana al dettagliato realismo del dopoguerra. Il tutto sempre dando voce alle pulsioni dell’inconscio.
Come imparare a dipingere: cosa occorre per iniziare
- Tavolozza per mescolare i colori
Questa può essere di diversi tipi: porcellana, legno, plastica. Quest’ultime sono le più pratiche soprattutto per la pulizia. Quest’operazione è molto importante dopo ogni uso, per evitare che macchie di colore vecchio possano sporcare il colore nuovo e pregiudicarne la resa. - Pennelli
Questi possono essere di pelo di animale o sintetico e numerati da 0 a 22 a seconda dello spessore. I pennelli sintetici sono quelli più economici, mentre gli altri hanno una maggiore resistenza e qualità. La forma può essere diversa: piatta, rotonda, a lingua di gatto (un via di mezzo tra i due). - Carta, tela o qualunque materiale sul quale abbiamo deciso di dipingere
- Stracci e spugnette
- Recipienti e contenitori per diluire
In teoria i contenitori devono essere due. Uno per diluire i colori, l’altro per sciacquare il pennello. - Supporto per appoggiare la tela
- Tubetti di colore
Consigli per una corretta pulizia e conservazione dei pennelli
I pennelli devono essere sciacquati con cura per eliminare qualsiasi residuo di colore. Se, infatti, il colore si asciugasse sul pennello, quest’ultimo sarebbe ormai inutilizzabile. Ricordiamoci inoltre di farli asciugare con la punta rivolta verso l’alto per preservarne la forma.
Se utilizziamo tempera e acquerello il procedimento è estremamente semplice. Viceversa, per i colori ad olio, tutto diventa più complesso. Invece dell’acqua corrente, dovremmo utilizzare l’acqua ragia e poi acqua e sapone.
Qualora ci accorgessimo che la punta dei nostri pennelli fosse diventata rigida, potremmo bagnarli nell’olio di lino per circa trenta minuti.
Scegliere la tecnica pittorica più adeguata alle nostre capacità artistiche ed espressive
In questo tipo di arte le forme espressive sono molteplici e tutte possono essere “su misura”. Quale tecnica fa per noi?
ACQUERELLO
L’acquarello è la tecnica più diffusa, ma anche piuttosto complicata, al contrario di quanto si possa credere. Una tecnica nella quale l’esperienza garantirà sicuramente ottimi risultati. Si tratta di pennellate veloci, leggere, dove la scelta di colore si combina tra diversi giochi di colore.
La tecnica ha origini molto antiche, conoscendo un notevole successo durante il Settecento in Francia e Inghilterra. Gli acquerelli sono reperibili in commercio, generalmente in tubetti, e vanno diluiti con acqua, non troppa per non compromettere il risultato cromatico.
L’effetto della pittura ad acquerello dona notevole trasparenza. Per questo motivo se decidiamo di dipingere un disegno a matita, verifichiamo che i segni siano molto sottili e leggeri, perché una volta stesa la pittura non sarà più possibile rimuoverli. In questo senso maggiore sarà la conoscenza tecnica, minore gli sbagli.
Ricordiamoci che il colore si asciuga molto rapidamente, per cui non ne apriamo una quantità che sappiamo non riusciremo ad utilizzare. Tuttavia il colore seccato può essere utilizzato diluendolo con un po’ di acqua.
La regola principale per iniziare è comunque partire dai colori chiari, in quanto sono facilmente mascherabili in caso di errori. Il colore va steso scuro sul chiaro mai viceversa. Dai colori primari (giallo, blu e rosso), così chiamati perché non possono essere ottenuti dalla miscela di altri colori, possiamo ottenere tante diverse sfumature.
Essendo, come abbiamo detto, la trasparenza una caratteristica fondamentale dell’acquerello è importante che anche i colori si armonizzino tra loro. Questi colori devono essere stesi in piccole “gocce”, molto diluiti, onde evitare l’effetto di pesantezza e corposità tipico invece della tempera.
TEMPERA
La tempera è la modalità espressiva con cui veniamo spesso a contatto tramite la scuola, sin da piccoli, e quella con cui vi consigliamo di iniziare se siete alle prime armi con i pennelli. Si tratta della sola pittura esistente sino al XV secolo, gradualmente soppiantata poi da quella ad olio.
I colori a tempera, così come gli acquerelli, sono disponibili sotto forma di tubetti (da 60 e 20 ml) che, ricordiamo, vanno chiusi con molta cura. Le caratteristiche delle tempere variano per quanto riguarda velocità, opacità, compattezza, uniformità dei colori. Siamo comunque in una zona di transizione tra l’uniformità tipica degli acquerelli e l’effetto coprente dell’olio.
I colori di cui abbiamo bisogno sono quelli primari, con aggiunta del bianco e del nero. Gli altri, come al solito, si otterranno per mescolanza. Prima di prendere pratica potrete comunque munirvi di diversi colori e imparare poi tutte le sfumature.
Come l’acquerello, la tempera deve essere diluita con una giusta dose di acqua. Anche in questo caso capirete le dosi mano mano con l’esperienza. Le sfumature, facilmente possibili con l’acquerello, risultano in questo caso più complicate. Il colore per essere sfumato deve essere trattato ancora fresco, problematico dato che i tempi di asciugatura sono molto veloci.
Ricordiamoci di proteggere il nostro dipinto tenendolo lontano da fonti di calore (potrebbe scrostarsi il colore) e umidità. Questa tecnica è idonea soprattutto per le grandi superfici.
PITTURA AD OLIO
Attraverso la pittura ad olio pigmenti in polvere vengono mescolati con oli. Nel passato molto diffuso era l’olio di oliva, oggi quello di lino. Tecnica fortemente innovativa già del Medioevo è stata spesso utilizzata in “forma mista” con la tempera. Prove certe dell’utilizzo di questa tecnica sono da riscontrarsi in ogni modo nel XIV secolo nelle Fiandre, tra i primi artisti ad utilizzarli, i fiamminghi, tra cui spicca Jan Van Eyck. In Italia il periodo di vera esplosione fu il Rinascimento.
Inutile dire che per cimentarsi con la pittura ad olio è necessaria una certa esperienza e padronanza tecnica. Sul primo “abbozzo” di colore vengono stesi altri strati di colore, secondo una tecnica detta “grasso su magro”: quanto più si giunge allo stadio finale tanto più gli strati dovranno essere corposi, ricchi di olio.
A differenza dell’acquerello, chi lavora con la pittura ad olio può procedere chiaro su scuro. I tempi di asciugatura sono importantissimi e dipendono dal numero degli strati. Ovviamente prima di passare allo strato successivo, è importante che quello base sia asciutto.
La pittura ad olio dona notevole corposità, brillantezza, raffinatezza nelle linee e nei colori al nostro dipinto. I colori sono reperibili in commercio ad un costo superiore rispetto agli altri e sono soggetti a inquinanti ambientali, nonché ad escursioni termiche. Sono, ad ogni modo, colori molto stabili.
Questa tecnica è la tecnica che sicuramente richiede maggiore impegno in termini economici oltre che, come abbiamo già detto, una sicura padronanza. I colori si trovano sottoforma di tubetti, sui quali troviamo indicate le caratteristiche dei pigmenti per quanto riguarda trasparenza e nocività.
Il discorso delle sfumature e mescolanze per ottenere nuovi colori vale anche in questo caso ma con maggior prudenza. Troppe operazioni di colore, potrebbero renderli opachi. In commercio le tonalità vanno dai 75 ai 90 tipi. I colori ad olio vanno diluiti con prodotti particolari come distillato di petrolio, oli estratti da gemme di conifere, essiccanti, olio di lino, di cartamo, di papavero (per ulteriori approfondimenti visita il sito).
La superficie più idonea per tale pittura è la tela, reperibile in qualsiasi tipologia soprattutto nei negozi di belle arti. Dato che i colori ad olio se macchiano non si tolgono più, indossiamo indumenti vecchi e ricopriamo con dei giornali le superfici vicine, per evitare danni irreparabili. I tempi di asciugatura sono piuttosto lunghi. L’ideale sarebbe una giornata sotto la luce diretta del sole.
COLORI ACRILICI
Si tratta della forme di pittura più moderna, adatta ad ogni tipo di superficie. I colori acrilici presentano diversi aspetti positivi: donano luminosità, trasparenza, brillantezza, si asciugano piuttosto rapidamente e sono facilmente “assemblabili” tra loro. Vanno diluiti anch’essi con dell’acqua e non sono soggetti ad alcun rischio da parte di agenti atmosferici o mutamenti chimici.
Le superfici possono essere molteplici (alcune di esse devono essere prima trattate), così come i colori. Conviene munirci sempre, anche in questo caso, del bianco e nero. Dato che gli acrilici sono impermeabili, ottenere sfumature particolari potrebbe essere un’impresa ardua. Potremmo comunque usare una spugnetta o uno spazzolino da denti vecchio per schizzare colore e ottenere diversi effetti.
La teoria dei colori
Johannes Itten, celebre pittore, elaborò una vera e propria teoria del colore alla metà degli anni ’90. Abbiamo detto che dai colori primari (rosso, giallo, blu) possiamo ottenere attraverso mescolanze tutte le tonalità cromatiche che desideriamo. Vediamo come.
Innanzitutto ricordiamo che mescolando i colori primari tra loro otterremo il nero.
I colori secondari che otteniamo mescolando i primari sono l’arancione (dall’unione di giallo e rosso), il viola (dal rosso e blu) ed il verde (dal giallo e blu).
I terziari si ottengono dall’unione di un colore primario ed un secondario, e rappresentano nient’altro che la sfumatura di questi ultimi.
Ricordiamo un’ulteriore distinzione tra i colori.
I colori caldi sono il Rosso, l’Arancione ed il Giallo, mentre quelli freddi il Viola, il Verde ed il Blu.
Approfondire su internet la conoscenza della pittura
- Cammarata studio d’arte – www.arteindiretta.com
Il pittore siciliano Antonino Cammarata ha installato alcune webcam nel suo studio di Augusta e ha inventato un nuovo modo di vivere con la pittura. E’ divenuto infatti il primo e l’unico artista al mondo che dipinge le sue opere in tempo reale online. Ha così creato una vera scuola virtuale di pittura online - Pittura&Dintorni – www.pitturaedintorni.it
Il portale dell’Arte - Sebino colori – www.sebinocolori.it
Sito dedicato ai manuali sulla pittura - Pittura BlogSpirit – http://www.disegnoepittura.it/
Blog interamente dedicato alla pittura - Maimeri Belle Arti – www.maimeri.it
Sito con tante informazioni per la pittura